Come vincere un award in un contest di fotografia di matrimonio - Parte 1

Aka: il vademecum dell'aspirante maestro.

© Alessandro Avenali - Best of Destination Weddings - Junebug Weddings, 2016

© Alessandro Avenali - Best of Destination Weddings - Junebug Weddings, 2016

INTRODUZIONE

Più di una volta sono stato chiamato a far parte della giuria di concorsi (contest, in gergo) per fotografi di matrimonio.

Vorrei cogliere l'occasione, questa volta, per raccontare qualcosa riguardo a questo tipo di esperienza e fermare alcuni punti che possano essere di riferimento e aiuto per coloro che si volessero cimentare nel genere. Un piccolo vademecum per gli aspiranti award-winning wedding photographers, secondo il punto di vista di qualcuno che è dall'altra parte, in giuria.
Come vengono viste ed esaminate le foto che iscrivete ai concorsi? Cosa cerca un giudice per assegnare un award?

Credo che stiamo assistendo a un momento di transizione nella fotografia di matrimonio.
Quasi tutto il fotografabile è stato fotografato in ogni modo possibile. L’innovazione richiede uno sforzo immenso per venire alla luce e le foto di matrimonio faticano tremendamente per saltare fuori dal mucchio dei cliché ricorrenti.

La perfezione tecnica - oggi relativamente facile da ottenere grazie a milioni di esempi, tutorial e workshop a portata di click - può condurre spesso a una bella foto, ma potrebbe trattarsi della stessa identica fotografia che vediamo di continuo, ogni giorno pubblicata da un fotografo differente.

Cos’è, quindi, che merita di essere premiato, oggi? Per cosa si assegna un award? Cosa riesce veramente a brillare, a farci dire “WOW!”? Cos’è che differenzia un buon fotografo di matrimonio da un maestro?

© Alessandro Avenali - Sixth Place ISPWP Fall 2016 cat. "Ceremony"

© Alessandro Avenali - Sixth Place ISPWP Fall 2016 cat. "Ceremony"

Un award dovrebbe premiare competenze particolari, la dimostrazione di una tecnica, un gusto, una sensibilità e una consapevolezza che si discostano dal consueto, da quello che è, ovvero, essere semplicemente dei bravi professionisti. Un award dovrebbe essere un segno di distinzione e un faro da seguire. Dovrebbe rappresentare la quintessenza dell'arte che cerchiamo di mettere in pratica. Per questo una semplice “bella” fotografia non è meritevole di riconoscimento, perché ce la si aspetta da ogni bravo professionista.
Un premio si assegna all’eccellenza, a qualcosa di eccezionale.

Per quella che è la mia formazione fotografica, la mia cultura e la realtà della mia professione, in qualità di giudice, premio la ricercatezza della composizione, l’uso della luce, una post-produzione aderente al vero o al comportamento della pellicola, la scelta del momento, l’importanza del contenuto e le sensazioni che provoca la fotografia nell’osservatore.

Un maestro deve saper mescolare questi ingredienti nello stesso cocktail, oppure trovare il miglior compromesso in alcuni casi eccezionali.
Non so immaginare un maestro che faccia una cattiva post-produzione, che non abbia cognizione di luce e colore, dell’armonia delle forme, del contenuto e significato di quello che ha di fronte e del momento migliore da catturare in una sequenza di gesti che osserva. Sarebbe un semplice amatore.

Si premia inoltre quel tipo di fotografia che parta da una visione e abbia un’intenzione.

© Alessandro Avenali - Vincitore assoluto di categoria - MyWed 2016 "Dettagli"

© Alessandro Avenali - Vincitore assoluto di categoria - MyWed 2016 "Dettagli"

MASTERS OF WEDDING PHOTOGRAPHY

L’ultimo e più recente concorso di cui sono stato giudice è il diciottesimo turno del Masters of Wedding Photography per Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo. Un concorso unico che riunisce i migliori fotografi di questi tre paesi, appartenenti alla stessa area geografica e culturale, e che condividono quindi molti usi e costumi.

Nel 2016 fui io a vincere l'Edizione Italiana come Fotografo dell'Anno.

In questo ultimo contest da giudice mi sono trovato di fronte a oltre millecinquecento foto. L’obiettivo, come da direttive dell'organizzazione, era di selezionarne un quantitativo massimo corrispondente a circa il 10% delle iscrizioni.

E’ un esame che non è stato fatto a caso, né frettolosamente.
Tutte le foto sono state riguardate più di una volta e l’intero processo di valutazione ha richiesto giorni. Ognuna delle foto che ho personalmente scelto come mio contributo per la giuria è stata messa a confronto con altre che nella fase finale erano a un passo dall'essere incluse nella mia selezione definitiva.

© Alessandro Avenali - Fifth Place WPJA 2017 Tri-1 cat. "Silhouettes and Shadows"

© Alessandro Avenali - Fifth Place WPJA 2017 Tri-1 cat. "Silhouettes and Shadows"

Trattandosi di una giuria di TRE membri, sono state premiate, alla fine, quelle foto che hanno raccolto il consenso di almeno 2 giudici su 3. Non tutte le foto premiate fanno parte della mia selezione originale, e non tutte quelle che ho scelto hanno incontrato il consenso di un altro giudice.
Il risultato di questo incontro di preferenze è una collezione di 69 fotografie, che trovate qui: http://www.de-masters.nl/gallery?id=21.

Cosa ho trovato sfogliando queste milleseicento foto?
Ho trovato circa un 10% di ottime foto che rivelavano il tocco di un maestro, un altro 10% di belle foto e il restante 80% distribuito in foto poco più che amatoriali, o semplicemente ordinarie, oppure ancora rovinate da alcuni fattori che ne hanno compromesso la qualificazione per un possibile premio. “Sbavature” stilistiche che un maestro non dovrebbe commettere.

Errori che andremo ad analizzare nella seconda parte dell’articolo »